Ambiente

La Brianza, pur avendo assunto la fisionomia tipica di una zona industrializzata e tecnologicamente avanzata, conserva un patrimonio naturalistico di grande interesse per le diverse tipologie di ambiente e la notevole varietà di flora e fauna. Qui la qualità dell'ambiente è considerata un bene prezioso da tutelare attentamente.

Il bosco delle querce
Nonostante il Bosco delle Querce sia completamente circondato da infrastrutture e insediamenti, il primo censimento faunistico del 1990 ha mostrato una significativa presenza di avifauna, diciotto specie, di cinque specie terrestri e di quattro specie di anfibi e rettili.
Gli uccelli, in quanto volatili, ovviamente sono facilitati nel colonizzare aree verdi isolate, grazie alla loro facilità di movimento, mentre le specie terrestri sono migrate all´interno del bosco soprattutto attraverso lo stretto corridoio ecologico rappresentato dall´alveo del torrente Certesa, anche se fortemente inquinato dalla industrializzazione a monte. I pesci erano presenti solo nel laghetto vicino alla sede del parco.
Il Bosco è stato interamente costruito dall´uomo con l´intento di dar vita ad un bosco con caratteristiche simili a quelle dei vicini boschi originari. Gli ambienti più favorevoli allo sviluppo degli anfibi sono le zone umide, quindi le popolazioni rilevate sono concentrate nelle pozze d´acqua presenti. Per quanto riguarda i rettili, gli ambienti più favorevoli sono il versante meridionale della collina di Seveso nei pressi del grande pioppo e le aree cespugliari adiacenti ai muri perimetrali del cimitero, entrambi ricoperti da densi rovi.

Il parco della brughiera

Per la particolare situazione pedologica, con lenti di argilla superficiali, raccolte d'acqua naturali dovute al ristagno di questa dopo abbondanti piogge e con la presenza di medi e grandi invasi successivi all'escavazione della stessa argilla e di piccoli corsi d'acqua incastrati in "canyons" nel terrazzo alluvionale, il parco della brughiera favorisce la vita ad alcune specie di anfibi. Per tutti questi animali è stato effettuato un monitoraggio della situazione e dei problemi di conservazione, come il potenziamento dei punti d'acqua duraturi e sono stati programmati interventi di salvaguardia. Un invito alla ricerca riguarda due specie la cui presenza non è certa o le segnalazioni sono per ora troppo occasionali, ossia la salamandra pezzata e la rana di Lataste.
Nel parco, le brughiere non alberate o a vegetazione arbustiva con ampie radure sono un ambiente d'elezione anche per diversi rettili. Anche qui c'è un invito alla ricerca: piccolo, con la livrea criptica, completamente innocuo e dalle abitudini molto elusive c’è il colubro liscio, un serpente raro e localizzato.
La brughiera sopravvive oggi in aree in passato sottoposte a cavazione, dove quindi il terreno è molto povero, oppure in aree che subiscono periodicamente interventi che impoveriscono il suolo ed impediscono l’evoluzione della vegetazione. La maggior parte della superficie del parco è però occupata da boschi, che assumono aspetto e composizione molto differente in funzione delle condizioni ambientali e dell’uso cui sono stati sottoposti. Sui terrazzi più alti i boschi migliori sono fustaie, i più interessanti dei terrazzi inferiori sono invece caratterizzati da una maggior mescolanza di latifoglie. Gran parte dei boschi del parco è però dominata dalla robinia, specie esotica di origine nord-americana. Nel Parco è anche molto diffusa la quercia rossa, altra specie proveniente dal nord America, di cui sono stati realizzati estesi rimboschimenti.

Il Parco della media valle del Lambro

Il Parco della media valle del Lambro si estende per circa 660 ettari lungo il corso del fiume Lambro, tra i comuni di Monza, Brugherio, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Milano. Costituisce una formidabile cerniera di un sistema verde di scala metropolitana: a nord si collega, attraverso i terreni della Cascinazza, con il centro di Monza e poi con il Parco della Villa reale; a sud confina con il parco del nuovo quartiere di via Adriano, e si collega, attraverso il canale Martesana, con il centro di Milano; a ovest, attraverso il parco previsto sulle aree Falck, arriverà a poche centinaia di metri dal Parco nord; ad est, sempre attraverso la Martesana, si collegherà al Parco est.

Il Parco della media valle del Lambro è un progetto che riguarda un territorio complesso, sfruttato e modificato da una storia industriale invasiva e che somma le tipiche problematiche delle aree urbane congestionate ad altre, come il rischio idraulico rappresentato dal fiume Lambro in corrispondenza di un territorio con naturale esondazione del fiume, il pericolo rappresentato dall’inquinamento dei terreni, sempre eredità della storia industriale. Il parco è gestito e promosso con una nuova convenzione tra i comuni di Monza, Brugherio, Cologno, Sesto e Milano. E’ una esperienza di governo di un territorio condiviso nella quale il Parco è parte integrante delle strutture delle cinque amministrazioni comunali. Esso è stato istituito nel 2002.