Prunus laurocerasus

Nome: Lauroceraso

Nome latino: Prunus laurocerasus

Etimologia del nome: Il nome specifico fa riferimento a laurus (alloro) e cerasus (ciliegio), per la somiglianza delle foglie con quelle dell'alloro.

Classificazione
DominioEukaryota
RegnoPlantae
PhylumTracheophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
GenerePrunus
Specielaurocerasus

Generalità
Arbusto o piccolo albero sempreverde, con chioma folta e compatta, globosa allungata, di colore verde cupo.

Il tronco ed i rami
Tronco ramificato sin da basso, sinuoso, con corteccia ruvida bruno-nerastra; alto sino a circa 8 m.

Le foglie
Le foglie sempreverdi, sono picciolate, alterne, glabre, con lamina coriacea, obovato-lanceolate di 3-5×5-15(-25) cm, margine intero o dentellato e lievemente rovoluto; la pagina superiore di colore verde scuro lucida, la pagina inferiore più chiara ed opaca, con nervature oblique e ghiandole giallastre alla base; se contuse odorano di acido cianidrico.

Pianta di Prunus laurocerasus in primavera (maggio)
I fiori
I fiori di circa 1 cm di Ø sono riuniti in racemi di 30-40 elementi, eretti, ascellari e terminali, lunghi all'incirca come le foglie 5-15 cm; ogni fiore è composto da 5 petali bianco-crema e numerosi stami giallastri.

I frutti ed i semi
I frutti sono drupe riuniti in grappoli penduli, sono drupe ovali dal Ø di circa 1 cm,lucide, prima rosse e poi a maturità violaceo-nerastre, contengono nocciolo globoso. Fruttifica a fine estate-inizio autunno. Le foglie, ma soprattutto i frutti risultano velenosi all'uomo per la presenza di acido cianidrico ottenuto per saponificazione, in una dose di 50:80 (dove 50 è la mole delle drupe e 80 il peso in kg di un individuo). Possono essere letali.

Antesi: primavera, estate, autunno (maggio-ottobre)

Habitat e coltivazione
Pianta comune in tutto il territorio. Infestante delle colture erbacee, dei cereali, dei vigneti e degli incolti, sulle siepi, nelle radure dei boschi da 0 a 1.400 m. Predilige suoli argillosi, umidi e ricchi di elementi nutritivi.

Usi ed applicazioni
Costituenti principali: glicosidi isoamigdalina e prunasina, enzimi, tannini. Erba molto velenosa, sedativa, antispastica, digestiva e bechica. Escludendo la polpa del frutto, tutte le parti della pianta, semi inclusi, sono velenose. Attraverso la distillazione si ottiene l'acqua di lauroceraso, un tempo prescritta come calmante della tosse e per uso esterno nelle infezioni oculari. L'acqua e l'olio detossicato sono impiegati a fini commerciali come aromatizzanti e correttori del sapore. Specie che tollera l'ombra e di rapido accrescimento, è coltivata come ornamentale per parchi e per giardini, sia come piccolo albero sia per siepi, recinzioni e muri verdi; presenta numerose cultivar. Il fogliame è utilizzato come "verde" dai fioristi, nelle composizioni di mazzi floreali.

Storia
Il Prunus laurocerasus è originario dell'Asia minore e dell'Europa orientale ed è stato importato in Italia durante il secolo XVI.

Curiosità
La rapida crescita e la sua tolleranza alla siccità e all' ombra, permettono a P. laurocerasus di entrare in competizione e reprimere le specie vegetali autoctone. I frutti di questa specie sono molto appetiti dall'avifauna che rappresenta il mezzo di diffusione principale. Il taglio delle siepi, evitando che la pianta fruttifichi e la rimozione dei polloni, sono di aiuto al contenimento della diffusione di questa specie invasiva e dannosa.

Fotografie della pianta